di Sergio Atzeni
Nei pressi delle tombe ipogeiche di Sant’ Andrea Priu (Bonorva – Sassari) su un costone roccioso è ubicata la particolare e misteriosa scultura rupestre conosciuta come il “Toro”, ricavata da un mastodontico blocco di trachite,.
La scultura è alta circa 2 metri, presenta quattro gambe monolitiche e si ritiene che fosse un altare sacrificale destinato a scopi rituali e religiosi.
Nelle vicinanze la necropoli neolitica ipogeica di Sant’Andrea Priu risale al IV-II millennio a. C. con circa venti tombe, scolpite in un costone di trachite e negli affioramenti rocciosi circostanti.
Le tombe comprendono diverse camere e all’interno di alcune di esse sono state riprodotte le i tetti delle abitazioni in uso in quel periodo.
Le tombe più importanti sono quella “del Capo”, la Tomba a Capanna e la Tomba a Camera.
Nel periodo medievale queste tre tombe furono destinate al culto cristiano e diventarono vere chiese che conservano ancora rari e pregiati affreschi paleocristiani ma anche tanti dipinti bizantini.