Siddi (Sud Sardegna): Sa Domu è S’Orku la tomba  che rendeva uguali  tutti i nuragici defunti   

 

 

La tomba dei Giganti  Sa Domu è S’Orku di Siddi (Sud Sardegna)  del tipo a filari litici è un monumento imponente che fa capire come  i nuragici rispettassero la morte e i defunti.

Questo tipo di tomba multipla, con  struttura quasi intatta e ben conservata, si trova  di solito nel sud dell’isola e  si differenzia dall’altro tipo chiamata dolmenica che presenta nel prospetto  una stele centinata.

La camera funeraria, a pianta rettangolare con una lunghezza di circa 10 metri,  è realizzata  a “naveta” come la chiglia rovesciata di una nave,  anche qui la differenza con  quelle a stele centinata che presentano invece dei dolmen (trilite) in sequenza.

La tomba risale al 1600 a. C. circa ma è stata usata nei secoli successivi anche per altri usi, infatti  sono state rinvenute monete sabaude databili intorno al 1800.

Quello della sepoltura collettiva era un’usanza consolidata nei nuragici e forse nella morte tutti erano considerati uguali e senza nessuna differenza.

La tomba assimilabile a un mausoleo presentava una piazza anteriore (Esedra) dove le persone andavano a pregare e a lasciare degli ex voto, sul lato sinistro è presente una nicchia forse utilizzata per  le offerte funerarie e/o votive come per esempio i bronzetti per ottenere delle  grazie dalle divinità alle quali ci si avvicinava anche tramite il rito dell’incubazione (sonno propiziatorio).

Il monumento ha un  particolare  perché realizzato  con blocchi più piccoli nella parte bassa (i primi tre filari), e blocchi molto più grandi nella zona superiore (i due filari residui più alti).

Un  unicum  con una  singolare scelta costruttiva, che distingue la tomba di Siddi e per questo ne fa un prezioso originale  realizzato controcorrente a quelle che erano le regole edificatorie dei nuragici.

Un vero tempio quindi e non solo una tomba che presenta una planimetria a forma di protome taurina con un corpo centrale allungato chiuso a semicerchio nella parte posteriore (m 15,30), e l’abside che presenta un’altezza residua di oltre 3 m.

 

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