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Sergio Atzeni presenta la piccola biblioteca di ebook sulla storia sarda
Ebook e cartacei  alla Portata di tutti per Conoscere e approfondire La Storia della Nostra Sardegna

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Il libro “Il Regno di Sardegna. Le radici dello stato Italiano” ripercorre la lunga storia della istituzione creata dal papa Bonifacio VIII nel 1297 e assegnata sulla carta agli aragonesi per dirimere la guerra del Vespro scoppiata in Sicilia e favorire gli angioini guelfi e quindi partigiani del pontefice. Il Regno di Sardegna si può considerare antenato diretto del Regno d’Italia prima e della Repubblica italiana dopo. Questo perché nel 1861 il re di Sardegna Vittorio Emanuele II fu nominato dal Parlamento del Regno di Sardegna “Re d’Italia” non cambiando ordinale e praticamente ufficializzando il nuovo stato senza decretarne la nascita e quindi sottintendendo una trasformazione solo del nome. L’opera descrive le complesse vicissitudini che hanno interessato il Regno di Sardegna per ben 560 anni fino alla sua trasformazione in Regno d’Italia. Così sono elencati e commentati puntualmente tutti gli avvenimenti del periodo giudicale, catalano, spagnolo e, con abbondanza di particolari, i 141 anni in cui governarono i Savoia che da duchi poterono fregiarsi del titolo di Re. Numerose tabelle, ricostruzioni grafiche, fotografie e schede descrittive completano l’opera di Sergio Atzeni “Il Regno di Sardegna. Le radici dello stato italiano” che si presenta esauriente, di facile lettura e per questo adatta a tutti.

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Sergio Atzeni, cagliaritano laurea in lettere, studioso di storia in generale e in particolare di quella Italiana e della Sardegna ha già pubblicato numerosi libri con temi storici. Giornalista, ha scritto per tanti anni sul quotidiano “l’Unione Sarda”, oltre la cronaca e la politica, si è occupato nei suoi articoli anche di temi storici, ambientali e naturalistici. La sua attività di scrittore è volta soprattutto a far conoscere e diffondere il patrimonio storico ambiental e Italiano e regionale perché, come egli sostiene, “Conoscere la storia della propria terra è un diritto dovere al quale ognuno di noi non può e non deve rinunciare”. Il libro “La Sardegna Nuragica” ultima fatica letteraria di Sergio Atzeni è adatto a tutti perché è caratterizzato dalla facilità di lettura e dalle pagine senza l’intensità dello scritto, i paragrafi infatti sono spesso intervallati da spazi bianchi che rendono la consultazione più rilassante. Gli avvenimenti del grande periodo Nuragico dell’età del Bronzo, per meglio essere compresi, sono preceduti dalla disamina del periodo Neolitico e del Rame con la descrizione puntuale di tutte quelle culture che sono le antenate della più grande è conosciuta: quella Nuragica. Nella pubblicazione si descrive con dovizia di particolari il periodo nuragico con tutte le sue peculiarità che vanno dai primi Nuraghi a Galleria a quelli a pseudocupola, mono torri e Complessi, dai villaggi alle Tombe dei Giganti e Pozzi Sacri. Anche la ceramica e i bronzetti, caratteristici di questo periodo, sono puntualmente esaminati in modo esauriente. Un capitolo a parte è dedicato agli Shardana il popolo guerriero misterioso descritto dagli egizi che tutto fa supporre si trattasse degli stes si nuragici e per questo vengono forniti dall’autore tanti indizi e considerazioni per tentare di chiarire quel mistero. Un altro importante capitolo è riservato ai Giganti di Mont’e Prama le decine di enormi statue ritrovate nel Sinis, vicino a Oristano, che rischiano di far

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Sardegna Antica e medievale parte dai Fenici che furono il primo popolo documentato che ebbe dei contatti con i sardi, arrivarono nell’isola per commerciare e fondarono degli scali improvvisati che diventarono nel tempo degli insediamenti stabili. I Greci li chiamavano “Phoinikes” per la loro abilità nel colorare i tessuti (Poinix = rosso porpora) erano un popolo semita, come gli Ebrei, originario del sud dell’Arabia.

 

edizione cartacea, clicca qui per acquistare “I giudicati Sardi”

Il libro “I Giudicati Sardi” racconta la storia dei quattro regni medievali sorti nell’isola quasi improvvisamente e la cui nascita intorno al X secolo è ancora avvolta dal mistero mancando le fonti scritte che ne spieghino le cause e come si siano formati. La pubblicazione cerca di fare luce sul mistero della nascita di questi stati e ripercorre le vicissitudini dei Regni o Giudicati di Calari, Arborea, Torres e Gallura dalla loro nascita fino alla loro caduta con una descrizione puntuale e un’accurata biografia di tutti i giudici o re che hanno regnato. I Giudicati Sardi erano dei veri “Regni”, autonomi e perfetti perché non avevano nessuno al di sopra di sé e potevano dichiarare guerra o stipulare trattati internazionali, erano una eccezione nel mondo di allora perché la loro vita era regolata da una democrazia che non aveva eguali nel basso medioevo e dove al parlamento (Corona de Logu) elettivo spettava la nomina e il controllo del sovrano. Altra caratteristica di modernità era rappresentata dal fatto che in questi regni medievali non esisteva la schiavitù ma solo uno stato servile che faceva salva la persona e la sua dignità. Altra innovazione di notevole importanza era quella che il re o giudice governava in nome del popolo e i patrimonio statale era solo in suo possesso e non di proprietà esclusiva.

 

 clicca per Acquistare il volume 1° di “Preistoria e Storia di Sardegna” a euro 6,99 

“Preistoria e Storia di Sardegna” è un’opera completa divisa in tre volumi che offre l’opportunità di conoscere in modo semplice ed approfondito la lunga storia dell’isola con decine di fotografie, ricostruzioni e tabelle. Questo primo volume parte dalla complessa evoluzione geologica della Sardegna con un capitolo dedicato al Miocene e al misterioso ritrovamento dei resti fossili dell’Oreopiteco, una scimmia antropomorfa, ritrovati a Fiume Santo (Sassari). A seguire sono descritti analiticamente il periodo paleolitico e neolitico con tutti i ritrovamenti archeologici e le culture corrispondenti. Un particolare riguardo è riservato al periodo nuragico con le sue numerose sfaccettature e le sue particolari caratteristiche. Al termine di questo primo volume vengono analizzati e descritti il periodo fenicio e cartaginese con tutte le complicazione e le influenze derivate sulla storia sarda.

 clicca per Acquistare il volume 2° di “Preistoria e Storia di Sardegna” a euro 6,99 

“Preistoria e Storia di Sardegna” è un’opera completa divisa in tre volumi che offre l’opportunità di conoscere in modo semplice ed approfondito la lunga storia dell’isola con decine di fotografie, ricostruzioni e tabelle. Questo secondo volume parte dal periodo romano che ha influenzato per secoli l’isola dal punto di vista sociale e linguistico fino ai regni Giudicali: l’età storica più importante della Sardegna contraddistinta da una vera autonomia politica ed economica.
Nell’ambito del periodo romano l’autore dà particolare rilievo alla figura di Sant’Efisio, il martire al quale è dedicata l’importante e originale processione del primo maggio con la sua statua e migliaia di figuranti in costume che sfilano per le vie di Cagliari tra ali di folla quando inizia il pellegrinaggio verso Nora, luogo del supplizio del santo.
Il periodo giudicale è descritto con ampi capitoli con dovizia di particolari e la storia di tutti i giudici che hanno regnato nei quattro giudicati: Calari, Arborea, Torres o Logudoro e Gallura.
Il volume esamina inoltre, con dovizia di particolari, il momento della nascita di questi regni Giudicali, ancora avvolto nel mistero, tentando di dare delle spiegazioni logiche che giustifichino la loro creazione. Ampio spazio è riservato anche al periodo Vandalico quando l’isola cadde sotto il controllo del temibile popolo barbarico che espugnò e saccheggiò Roma. Importanti pagine descrivono la Sardegna sotto i Bizantini con le loro peculiarità e la loro esosa amministrazione, con la chiesa isolana che risentì del rito orientale nonostante l’autocefalia e la dichiarazione di dipendenza da Roma.

 clicca per Acquistare il volume 3° di “Preistoria e Storia di Sardegna”  a euro 6,99

“Preistoria e Storia di Sardegna” è un’opera completa divisa in tre volumi che offre l’opportunità di conoscere in modo semplice ed approfondito la lunga storia dell’isola con decine di fotografie, ricostruzioni e tabelle. Questo terzo volume parte dal periodo Catalano-Spagnolo con l’isola che cade in mano agli iberici grazie alla creazione del “Regno di Sardegna e Corsica” voluto dal Papa Bonifacio VIII”. La Sardegna precipita così nella più grave crisi economica e sociale a causa dell’instaurazione del regime feudale che tante iniquità crea nei ceti più deboli. La prepotenza dei ricchi, I soprusi di viceré e feudatari mettono in ginocchio la popolazione sarda e viene cancellata per sempre la splendida realtà del periodo giudicale i cui requisiti erano la democrazia e la giustizia sociale. Il libro descrive poi il trapasso dal periodo spagnolo a quello piemontese con i Savoia sovrani imposti dalle grandi potenze di allora che non metteranno piede nell’isola che 70 anni dopo la loro investitura. Questo sta a significare il loro mancato interessamento verso la Sardegna che forse volevano barattare con altra terra ritenuta più redditizia. Il periodo rivoluzionario sardo di fine `700 è trattato con ampio spazio e con dovizia di particolari, sono narrate le vicende del tentativo di invasione francese del 1793 e della cacciata dei piemontesi del 1794. Ampio risalto è riservato alla figura di Giovanni Maria Angioy e al suo presunto tentativo di liberare l’isola dalla dominazione piemontese. Puntuale e esaustivo è anche il racconto della vicenda dell’Unione perfetta con il Piemonte quando l’isola rinunciò alla sua indipendenza formale chiedendo la “Fusione” con lo stato continentale e rinunciando così a quella autonomia che sarà riconquistata dopo un secolo.
La tragica situazione della Sardegna all’indomani dell’Unità d’Italia ha ampio spazio in questa pubblicazione che analizza diffusamente anche il fenomeno delinquenziale e la triste situazione socio-economica del dopo unità. A conclusione di questo terzo volume Il periodo fascista, la storia contemporanea sarda con il tentativo di “rinascita” con l’elenco di tutti i Consigli e le Giunte regionali che si sono succedute dal 1949 a oggi.

 clicca per Acquistare il compendio  di “Preistoria e Storia di Sardegna”  a euro 4,99

“Compendio di Preistoria e Storia di Sardegna” offre un panorama completo della lunga storia dell’isola a partire dalla sua formazione geologica fino al periodo contemporaneo. Con uno stile scorrevole l’autore racconta, capitolo dopo capitolo, gli avvenimenti che si sono svolti in Sardegna compresi quelli ancora avvolti nel mistero. La sintesi non esclude approfondimenti dei periodi più importanti come quello nuragico e quello giudicale con particolare attenzione a quell’avvenimento decisivo che ha segnato il futuro dell’isola cioè l’istituzione del “Regnum Sardiniae et Corsicae” da parte del papa Bonifacio VIII. Il lavoro di Sergio Atzeni quindi presenta un quadro esauriente e di facile comprensione della lunga preistoria e storia della Sardegna adatto a tutti sia per cultura personale, sia per scopi  didattici.

 clicca per Acquistare Cagliari- storia di una città millenaria  a euro 4,99

“Cagliari, Storia millenaria della città”, ripercorre i circa 27 secoli di vicende che hanno interessato il capoluogo della Sardegna. Un libro scritto in stile giornalistico per cui la lettura risulta scorrevole e comprensiva e per questo adatta a tutti arricchito da numerose foto, ricostruzioni e tabelle.
Si inizia con la formazione geologica del Golfo degli Angeli, la zona dove sorgerà la Cagliari attuale, e la descrizione dei primi ritrovamenti fossili come il cranio di un grande coccodrillo rinvenuto in piazza del Carmine e tanti altri reperti risalenti al Miocene. Importante anche la descrizione dei reperti venuti alla luce in siti è grotte dove vissero gli uomini antichi e dei tanti fossili umani e materiale ceramico risalenti al paleolitico e neolitico. Numerose tabelle e cartine indicano i luoghi di ritrovamento nell’arco del golfo di Cagliari. Esaustiva e puntuale la descrizione degli avvenimenti storici a partire dai fenici e cartaginesi e dei siti risalenti a quel periodo come la grande necropoli di Tuvixeddu e a seguire il periodo romano con tutti i monumenti di quella fase ancora presenti a Cagliari come l’anfiteatro, la Grotta della Vipera e la cosiddetta “Casa di Tigellio”. La storia complessa e avvincente di Cagliari continua con la venuta dei vandali e dei bizantini per arrivare a quel momento importante che è il periodo Giudicale quando la Caralis romana fu soppiantata dalla città di Santa Igia che fu capitale di quell’importante regno medievale chiamato “Giudicato di Calari”. Segue un approfondimento del periodo giudicale generale per spiegarne le caratteristiche e la descrizione di tutti i giudici che regnarono nel giudicato di “Calari” fino al 1258, anno della sua caduta.
Ampio spazio è dedicato al periodo Pisano (quelli che costruirono le celebri torri del quartiere Castello) e alla creazione del Regno di Sardegna e il conseguente arrivo degli Aragonesi prima e degli spagnoli poi. Di questo periodo l’opera menziona come la città fortificata di Castello sia stata “iberizzata” e gli avvenimenti più importanti del periodo come l’assassinio del viceré Camarassa, l’Inquisizione che ha sede proprio a Cagliari e la fondazione dell’università. Approfondito è anche il periodo piemontese con tutti i problemi che attanagliavano la città fino al tentativo di conquista francese e alla cacciata dei funzionari piemontesi (Sa Die de Sa Sardigna), la così detta “Fusione” che portò il Regno di Sardegna a diventare uno stato unitario e non più composto. La Congiura di Palabanda del 1812 e la rivolta per la fame del 1906 sono raccontate con dovizia di particolari come la Cagliari nel periodo fascista fino ai tragici bombardamenti del 1943. Poi la descrizione accurata dei quattro quartieri storici cagliaritani e dei sette colli sui quale è adagiata la città. Il volume contiene anche la descrizione di luoghi, monumenti e avvenimenti che hanno caratterizzato e caratterizzano il capoluogo sardo e la sua vita cittadina. Un volume completo quindi che servirà a conoscere, con dovizia di particolari, Cagliari attraverso il suo passato millenario e il suo presente.

 clicca per Acquistare Le Grandi Statue di Mont’e Prama  a euro 4,99

Il libro ripercorre la storia dei ritrovamenti degli importanti reperti ritrovati nel Sinis (Cabras – Oristano) che poi, dopo anni di lavoro, sono stati ricomposti e hanno dato vita alle grandi statue di Mont’e Prama.
I primi frammenti furono rinvenuti per caso nel 1974 ad opera di un contadino mentre arava il suo campo ai piedi di una collina nella penisola del Sinis in Sardegna.
Ben 5 mila reperti sono venuti alla luce a partire da quei primi scavi interrotti ma poi ripresi un po’ d’anni dopo e, soprattutto nel 2014. Furono studiati e catalogati e hanno così permesso di ricostruire almeno 30 statue di arcieri, pugilatori e guerrieri che hanno una misteriosa rassomiglianza con i famosi bronzetti nuragici.
Quelle statue scolpite in arenaria a tutto tondo erano sistemate sopra le lastre delle tombe di una necropoli che si estendeva in modo sinuoso proprio alla base di quella piccola collina chiamata Mont’e Prama (Monte delle Palme). Poi quelle opere d’arte vennero misteriosamente distrutte ridotte in pezzi è questo libro cerca di spiegarne i motivi esponendo le diverse ipotesi.
Un mistero rimane anche sulla datazione di questi giganti che molti studiosi collocano intorno al settimo secolo avanti Cristo mentre altri addirittura intorno al 1000 avanti Cristo.
Pare che quelle statue fossero quindi realizzate in un periodo di decadenza della cultura nuragica quando non si costruivano più i nuraghi ed era mutato il sistema politico, sociale ed economico di quella civiltà.
Probabilmente i nuragici di quel periodo di crisi volevano ricordare i fasti del passato divinizzando i defunti che andavano a visitare in quella necropoli dove era stata costruita una strada che fiancheggiava le tombe con sopra le grandi statue che conferivano all’ambiente un alone di solennità. Tanti misteri ai quali questo libro cerca di dare delle risposte.
Per meglio comprendere il periodo in cui le statue sono state costruite l’autore nella prima parte del libro ripercorre la storia della civiltà nuragica e della sue espressioni più importanti come nuraghi semplici e complessi, le tombe dei giganti, i pozzi sacri e i bronzetti.

 clicca per Acquistare  I Misteri della Sradegna  a euro 3,99

La Sardegna con la sua storia millenaria nasconde tanti misteri che fino a oggi non sono stati chiariti e compresi.
Questo libro tenta di porre all’attenzione dei lettori alcuni di questi enigmi cercando di dare delle risposte plausibili applicando la logica e frugando tra le pieghe della storia.
Il primo mistero affrontato è quello della scoperta dei resti di una scimmia antropomorfa ritrovata a Fiume Santo nei pressi di Sassari la quale ci offre uno spaccato della Sardegna e del suo clima nel Miocene, cioè otto milioni di anni fa.
I misteri continuano col primo “frequentatore” umano che probabilmente arrivò nel paleolitico (forse 200.000 circa a.C.) e si radicò nell’isola. Ce ne danno conferma i ritrovamenti di Cheremule, Perfugas e della grotta Corbeddu (Oliena) che, contrariamente a quanto fino a poco tempo fa si sosteneva, dimostrarono la presenza umana fin da allora. Ma ancora tutto è da scoprire e da spiegare. Per chiarire appunto questo mistero il libro analizza i ritrovamenti dell’Uomo di Cheremule chiamato Nur, i cui resti sono venuti alla luce in una grotta vicino all’abitato di Cheremule (Sassari) e che tanto scalpore hanno suscitato per la loro datazione, 200 mila anni fa, contestata anche da alcuni studiosi come spesso accade in questi casi.
Un altro mistero che l’autore affronta è l’affascinante ipotesi che l’isola si possa identificare con la leggendaria Atlantide, come qualche scrittore ha sostenuto. Partendo dalla descrizione che ne fa Platone nei Dialoghi di Timeo e Clizia, del IV secolo a. C., si cerca di trovare delle prove che l’isola sia veramente la tanto ricercata Atlantide che, a parere di molti, forse è esistita solo nella fantasia di Platone.
Poi un altro enigma ancora da chiarire è quel grande monumento ritrovato nei pressi di Porto Torres e non lontano da Sassari: L’altare di Monte d’Accoddi. Una costruzione unica non solo in Sardegna ma nel bacino del Mediterraneo, paragonata a uno Ziggurat mesopotamico, con una lunga rampa di accesso ma costruito in pietra e non in mattoni di fango. Un unicum quindi che serba tanti segreti, in questo libro si cerca di fare luce cercando di dare delle risposte ai tanti interrogativi ancora aperti.
Altro mistero che attanaglia il passato dell’isola è legato ai ritrovamenti delle grandi statue dei Monte Prama nella penisola del Sinis. Una statuaria a tutto tondo di pregevole fattura e anche questa un unicum per quel periodo nel Mediterraneo. Quel ritrovamento lascia un velo di mistero sul perché quelle opere d’arte siano state realizzate e collocate sopra delle tombe, ma anche perché siano state distrutte e lasciate ammassate in pezzi.

 clicca per Acquistare Shardana tra realtà e leggende  a euro 4,99

“Il Mistero degli Shardana” racconta la storia di quel Popolo del Mare cercando di fare luce sulla sua provenienza e sui tanti aspetti misteriosi che lo circondano. Numerose cartine, tabelle e ricostruzioni aiutano il lettore a conoscere gli Shardana e le loro gesta tentando di ipotizzare quale sia stata veramente la loro provenienza. Si cerca di capire pertanto chi fossero gli Shardana che è opinione comune siano da identificare con gli antichi sardi. Applicando la logica e il ragionamento si prende in considerazione quello che conosciamo dei nuragici comparandolo con tutto ciò che ci hanno lasciato e si è scoperto negli anni per capire i legami con il popolo di navigatori che gli Egizi hanno più volte menzionato. Il lavoro di Sergio Atzeni esamina con attenzione in particolare le cronache antiche, gli episodi e i fatti storici che ci hanno riportato delle notizie sugli Shardana. Il primo a segnalarci la loro esistenza è stato il faraone Akhenaton, poi Ramses II della diciannovesima dinastia egizia che certo li conosceva più che bene per i vari contatti positivi e negativi che ebbe con loro. Sono esaminati anche i vari ritrovamenti che portano agli Shardana come il relitto di Uluburun, affondato nelle coste della Turchia intorno al 1305 a. C., analizzata la battaglia di Kadesh del 1275 a.C. e approfondita la cronaca del ritrovamento del presunto Nuraghe di El-Ahwat in Israele che porterebbe anch’esso agli Shardana.

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