Leggendo i vari bandi si arriva alla conclusione che ormai quasi tutti i concorsi a un certo livello sono aperti solo per mobilità (dipendenti pubblici che intendono cambiare ente o tipo d lavoro) o ad altri che un lavoro ce lo hanno già e per di più sempre nella pubblica amministrazione.
di Sergio Atzeni
I concorsi pubblici stanno diventando una chimera e unica speranza per chi ha una laurea e tanta voglia di lavorare e li vede come unica possibilità di avere una occupazione stabile.
Ma poi leggendo i vari bandi si arriva alla conclusione che ormai quasi tutti i concorsi a un certo livello sono aperti solo per mobilità (dipendenti pubblici che intendono cambiare ente o tipo d lavoro) o ad altri che un lavoro ce lo hanno già e per di più sempre nella pubblica amministrazione.
Un esempio il concorso pubblico numero 0015513 pubblicato il 21-01-2019- per il reclutamento di centocinquanta (150) dirigenti di seconda fascia da destinare in via prioritaria alla direzione di uffici preposti ad attività operative di gestione, riscossione e contenzioso dei tributi di competenza dell’Agenzia delle entrate.
Ma lasciate ogni speranza voi che siete senza lavoro e che avete studiato come folli per ottenere una laurea magistrale e seguito tanti master perché a questo concorso sono ammessi:
- a) i dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizioo, se in possesso del dottorato di ricerca o del diploma di specializzazione conseguito presso le scuole di specializzazione individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, almeno tre anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del dottorato di ricerca o del diploma di laurea. Per i dipendenti delle amministrazioni statali reclutati a seguito di corso-concorso, il periodo di servizio è ridotto a quattro
- b) i soggetti in possesso della qualifica di dirigentein enti e strutture pubbliche non ricomprese nel campo di applicazione dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, muniti del diploma di laurea, che hanno svolto per almeno due anni le funzioni dirigenziali; c) coloro che hanno ricoperto incarichi dirigenziali o equiparati in amministrazioni pubbliche per un periodo non inferiore a cinque anni, purché muniti di diploma di laurea; d) i cittadini italiani, forniti di idoneo titolo di studio universitario, che hanno maturato, con servizio continuativo per almeno quattro anni presso enti od organismi internazionali, esperienze lavorative in posizioni funzionali apicali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea.
Allora inutile farsi illusione e tentare con un concorso pubblico perché ormai anche quelli son destinati a chi è già occupato e tranquillo per il suo futuro in una amministrazione pubblica.
Insomma di posti di lavoro nell’apparato elefantiaco statale per ora non se ne liberano forse perche per anni si è, assunto senza averne evidentemente bisogno.
E alle nuove leve con tanto di lauree magistrali e specialistiche, master e dottorati colpevoli di non lavorare per lo stato e quindi non poter partecipare ormai alla maggioranza dei concorsi non rimane altro che trovare lavoro all’estero dove almeno il curriculum conta ancora e la meritocrazia è quella porta che ti fa entrare ovunque anche nella pubblica amministrazione.