di Sergio Atzeni
I menhirs di Laconi sono una preziosa collezione di 40 monoliti-menhir (perdas fittas in sardo) forse del III millennio a.C, di varie misure qualcuno gigante. Antropomorfi perché con accenni umani, espressioni simboliche dell’età dei primi metalli nell’Isola legati al megalitismo del tempo diffuso in tutta Europa.
I menhirs di Laconi, non sono ancora precisamente attribuiti temporalmente, ma ascrivibili teoricamente a una cultura sub-Ozieri (3400-2700 a.C.) o Monte Claro (2500-2000 a.C.) confermano la proiezione religiosa dell’orizzonte Ozieri anche se, ipoteticamente, collocati posteriormente.
In seguito, questo nuovo modo di concepire la religione ponendo al centro l’Uomo-Dio, sarà la base per il culto delle statue di Mont’e Prama e del “Sardus Pater”: la materializzazione dei fasti del passato e della forza in un simbolo che ci fa capire anche la realtà di vita dei neolitici.
La tranquillità e la pace fra le varie tribù o clan dovevano essersi bruscamente interrotta, poiché il modello religioso primitivo riflette sempre una esigenza di vita, è facile intuire come la forza e la virilità fossero le qualità che in quel preciso momento storico, servivano per superare le contingenze identificabili in lotte intestine e contro altre popolazioni.
Il museo e articolato nei due piani dell’ottocentesco palazzo Aymerich, dimora signorile neoclassica al centro del paese.
Dieci sale, con pannelli e supporti multimediali, sono dedicate a statue preistoriche di Sarcidano e territori vicini. L’undicesima espone reperti ceramici, di metallo e in pietra (da Neolitico antico a Bronzo antico), provenienti da siti megalitici, come dolmen di Corte Noa e tomba di Masone Perdu.
I 40 menhir, scolpiti nella trachite, sono di tre tipologie: protoantropomorfi, di sagoma ogivale e senza raffigurazioni, antropomorfi assessuati, con tratti somatici del viso, e statue-menhir ricche di dettagli che ne distinguono il sesso.
I ritrovamenti più celebri sono quelli di Masone Perdu (allineamento di sette menhir), di Perda Iddocca (otto monoliti) e di Pranu Maore(sei statue).